Imparare da piccoli è un gioco da ragazzi
Imparare da piccoli è un gioco da ragazzi, ma anche un investimento che dura tutta la vita: l''apprendimento precoce di due o più lingue ha ripercussioni positive sullo sviluppo cognitivo dei bambini, non solo per quanto riguarda l'area linguistica (anche migliorando la sensibilità nei confronti della propria lingua madre) ma globalmente, con ricadute particolarmente positive se l'apprendimento è stato colorato di affettività e piacere.
Acquisire il linguaggio è qualcosa che accade in maniera naturale nei primi anni di vita perché gli esseri umani sono predisposti per questo. Come un bambino impara naturalmente la propria lingua madre, o a camminare, allo stesso modo può acquisire una seconda lingua se precocemente esposto ad essa.
Un’opportunità per il suo futuro
Dal punto di vista pratico, è ovvio che rendere fluente in inglese il proprio figlio significa regalargli maggiori opportunità per il suo futuro di studi e lavorativo e sociale.
Inoltre, l'esposizione ad altre lingue oltre a quella madre permette ai piccoli una precoce consapevolezza della propria e delle altre culture, promuovendo apertura mentale, curiosità e autostima.
Dalla nascita fino agli 8 anni
È ormai risaputo e comprovato da anni di studi e ricerche che una lingua può essere acquisita con scioltezza ed in modo duraturo dalla nascita fino agli 8 anni. L’Unione Europea stessa sta promuovendo e incoraggiando l’apprendimento precoce delle lingue straniere. Di fatto, nei paesi esteri questo tipo di approccio è già presente con successo da molti anni e diverse nazioni, vedasi ad esempio: Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Paesi dell’Est che sono perfettamente bilingue. La popolazione è esposta almeno a due lingue fin dalla nascita. Quindi perché non promuovere l’accostamento precoce anche in Italia, da sempre sfortunatamente “famosa” per il basso livello di competenze linguistiche?